L’impatto dell’intelligenza artificiale nel settore della conceria

By | 13/05/2025
intelligenza artificiale

Sono diversi i settori che, nel corso degli ultimi due anni, stanno vedendo l’intelligenza artificiale entrare a far parte dei fattori che migliorano le cose sotto diversi punti di vista.

Tra i mondi in cui l’AI sta avendo un impatto positivo, un doveroso cenno va dedicato all’universo della conceria, un ambito in cui l’Italia si distingue come eccellenza su scala internazionale grazie a un approccio in parte artigianale, tramandato da generazioni e generazioni.

Le aziende del settore si sono lasciate alle spalle anni fervidi di cambiamento soprattutto grazie agli investimenti in industria 4.0. Nel 2025, sempre più realtà stanno facendo il fisiologico passo in più verso l’implementazione dell’intelligenza artificiale in vari processi della filiera.

Tra gli ambiti specifici che vedono la sua applicazione, un cenno imprescindibile va dedicato alla prevenzione dei fermi macchina, problematica che rappresenta uno degli aspetti più critici per un’industria che deve, giorno dopo giorno, fare attenzione all’equilibrio fra ottimizzazione dei costi e qualità dell’output.

Grazie all’intelligenza artificiale, i macchinari per concerie vengono monitorati con maggior focus e con vantaggi che riguardano anche il risparmio di energia e la sostenibilità, un driver di massima importanza per la competitività delle imprese italiane su scala mondiale.

Un altro step della filiera che sta vedendo l’AI prendere sempre più piede, non sostituendo il sapere umano ma ottimizzando i tempi dei processi, è quello della creazione di palette cromatiche da presentare al cliente finale.

Entrando nel vivo delle applicazioni, ricordiamo che, come nel caso del più celebre dei modelli AI, ossia Chat GPT, il funzionamento è basato sull’analisi di un’ampia mole di dati, grazie ai quali la macchina è in grado di consigliare all’operatore umano l’operazione migliore da eseguire nelle varie situazioni.

Un’alleata della creatività

Il mondo conciario è un settore in cui la creatività umana è da sempre indiscussa protagonista.

La paura che l’intelligenza artificiale possa sostituirla, come ricordato da numerosi player della filiera che, nell’ultimo periodo, hanno detto la loro alla stampa, non ha senso di esistere.

L’AI, infatti, in questo campo interviene, oltre che nel già citato monitoraggio dei consumi, in aspetti come la scelta della tecnica più sostenibile per la realizzazione di un determinato articolo e l’efficientamento dei processi, riducendo la probabilità di avere a che fare con imprevisti.

Un’industria sempre più sostenibile

Il comparto conciario italiano è più volte finito nell’occhio del ciclone per via delle critiche mosse al suo impatto ambientale.

In un’ottica di risoluzione di questo problema, diverse aziende si stanno impegnando per implementare l’intelligenza artificiale con fini di miglioramento della situazione.

Interessanti a tal proposito sono i progetti che mirano all’interconnessione e alla dinamicità degli impianti.

Tutto parte dall’introduzione di sistemi di sensori, grazie ai quali gli impianti delle industrie conciarie possono, di fatto, gestirsi da soli e, con l’aiuto dell’AI, regolarsi in modo da ottimizzare la sostenibilità delle performance sulla base di quanto riportato tramite il monitoraggio.

Tra le caratteristiche del suddetto processo troviamo la possibilità di gestione anche in remoto, con tutti i vantaggi del caso per quanto riguarda le condizioni di lavoro dell’operatore che governa l’AI (ancora una volta, l’innovazione ci ricorda che l’apporto dell’uomo non può essere sostituito).

Da anni e anni si parla di transizione digitale delle imprese, soprattutto di quelle appartenenti alle filiere più antiche e tradizionali, e l’intelligenza artificiale sembra rappresentare il fattore decisivo.

Nel settore conciario e in diversi altri in Italia, ad oggi, si soffre la mancanza di lavoratori competenti in ambito AI – a sottolinearlo ci ha pensato un recente rapporto di Confartigianato Imprese Vicenza – dettaglio che porta a riflettere su una delle principali sfide del futuro: investire in capitale umano.

La tecnologia avanza di corsa ma, ribadiamo, per governarla ci vogliono menti critiche e creative.